Il grande disegno

Il grande disegno

Stephen Hawking, Leonard Mlodinow

Language: Italian

Pages: 107

ISBN: B01K95126Q

Format: PDF / Kindle (mobi) / ePub


Quando e come ha avuto inizio l'universo? Perché c'è qualcosa invece di nulla? Perché le leggi di natura sono calibrate con tanta precisione da permettere l'esistenza di esseri come noi? Perché siamo qui? E soprattutto, il "Grande disegno" del nostro universo è opera di un benevolente creatore o la scienza può offrire un'altra spiegazione? Formulare una completa teoria dell'universo - scriveva Steven Hawking nel suo Dal big bang ai buchi neri - sarebbe il più grande trionfo della ragione umana, perché a quel punto conosceremmo la mente di Dio. Nel Grande disegno il celebre astrofisico si cimenta con la sfida scientifica per eccellenza, affrontando la questione che da sempre divide filosofi, scienziati e teologi: l'origine del cosmo e della vita stessa. Insieme al fisico Leonard Mlodinow, Hawking ripercorre le più recenti scoperte della fisica spiegando come il cosmo, in base alla teoria quantistica, non abbia una sola esistenza, e come tutte le possibili storie dell'universo esistano simultaneamente. La vita e la stessa presenza umana, sostengono gli autori, sono il prodotto di fluttuazioni quantistiche nell'universo dei primissimi istanti. Approdiamo così alla teoria del "multiverso", la coesistenza del nostro universo accanto a una moltitudine di universi apparsi spontaneamente dal nulla, ciascuno con proprie leggi di natura. Nel corso della storia della scienza si è scoperta una serie di teorie o modelli sempre migliori, da Platone alla teoria classica di Newton, fino alle moderne teorie quantistiche. È naturale chiedersi se si arriverà a una teoria dell'universo che non possa essere ulteriormente migliorata. Non abbiamo ancora una risposta definitiva, ma oggi disponiamo di una candidata alla teoria ultima del tutto: la "teoria M". Se confermata, sarà la teoria unitaria di cui Einstein era alla ricerca, e il trionfo della ragione umana. Quanto a un presunto creatore del Grande disegno, la scienza dimostra che l'universo può crearsi dal nulla sulla base delle leggi della fisica. Non è necessario appellarsi a Dio per accendere la miccia e mettere in moto il processo. La creazione spontanea è la ragione per cui c'è qualcosa invece di nulla, per cui esiste il cosmo, per cui esistiamo noi. Un saggio scientifico che spiega con linguaggio accessibile e attraverso eleganti illustrazioni come l'astrofisica sia ormai vicina a comprendere i segreti più nascosti della materia. Un'opera rivoluzionaria, destinata a modificare nel profondo la nostra cultura e le nostre credenze più radicate.

What's It Like in Space?: Stories from Astronauts Who've Been There

The Practical Astronomer

Lunar and Planetary Webcam User's Guide (Patrick Moore's Practical Astronomy Series)

Space Program Management: Methods and Tools

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

e il professor Higbe ha scoperto una galassia che nessuno ha mai visto.» Il realismo dipendente dai modelli va oltre tutte queste dispute e discussioni tra la scuola di pensiero realista e quella antirealista. Secondo questa concezione, è inutile chiedersi se un modello sia reale, ma bisogna domandarsi soltanto se è in accordo con l’osservazione. Se ci sono due modelli che sono entrambi in accordo con l’osservazione, come la visione dei pesci rossi e la nostra, non è possibile dire che uno sia

conto anche del fatto che le eclissi non si verificavano del tutto casualmente, ma secondo schemi regolari che si ripetevano. Questi schemi erano particolarmente evidenti per le eclissi di Luna e consentirono agli antichi babilonesi di predire le eclissi lunari con una certa precisione, sia pure senza comprendere che erano causate dalla Terra che intercettava la luce del Sole. Le eclissi di Sole erano più difficili da prevedere perché visibili soltanto da una striscia della superficie terrestre

tentarono di salvare il modello mediante aggiunte artificiose su misura. Alcuni postularono che la Terra trascinasse con sé l’etere, in modo che in realtà non vi fosse moto rispetto a esso. Il fisico olandese Hendrik Antoon Lorentz e il fisico irlandese George Francis FitzGerald suggerirono che in un sistema di riferimento in moto rispetto all’etere, probabilmente a causa di qualche effetto meccanico non ancora noto, gli orologi rallentassero e le distanze si contraessero, in modo che la misura

soltanto si fosse conosciuta la teoria appropriata e si fosse disposto di una sufficiente potenza di calcolo. Poi vennero l’indeterminazione quantistica, lo spazio curvo, i quark, le corde e le dimensioni aggiuntive, e il risultato finale dei loro sforzi sono 10500 universi, ciascuno con leggi differenti, uno solo dei quali corrisponde all’universo che conosciamo. L’originaria speranza dei fisici di formulare un’unica teoria che spiegasse le leggi visibili del nostro universo come unica

al loro sole sarebbero troppo caldi per la vita, e pianeti più lontani sarebbero troppo freddi. Le dimensioni della zona ospitale sono minori per le stelle più fredde. Possiamo tradurre l’ultima affermazione in un principio scientifico: la nostra stessa esistenza impone regole che determinano da dove e in quale momento è possibile che noi osserviamo l’universo. Ossia, il fatto della nostra esistenza limita le caratteristiche del tipo di ambiente in cui ci troviamo. Tale enunciato è chiamato

Download sample

Download

About admin